Domanda&Risposta
A tu per tu con Gabriele.
Eccoci qui Gabriele. La tua vita è stata piena di trofei e concorsi, ma com'è quella al di fuori del lavoro?
Devo dire che anche adesso, a 58 anni, carisma e tenacia non mi mancano. Mi piace la buona cucina ma sono molto attento alla forma fisica, per questo nel tempo libero ne approfitto per andare in bici e per fare lunghe passeggiate all'aria aperta con mia moglie Grazia, con la quale condivido veramente tutto, e con il nostro cane Gigi.
Immagino che tua moglie sia stata molto importante per te, è vero?
In questa donna giorno dopo giorno trovo il sostegno e la fiducia che mi servono. Mi è sempre stata vicina e a lei devo tantissimo. Mi ha anche dato due meravigliosi ragazzi, Simone e Matteo, a loro volta membri del Team e futuri grandi stilisti.
Come vedi il tuo futuro?
Con il passare del tempo divento sempre più attento alle evoluzioni degli stili e della moda in genere e penso di continuare con questa filosofia professionale. Spero di allargare ancora il mio Team e, magari, aprire altri saloni. Ho sempre guardato al futuro e continuerò a farlo, infatti ho intenzione di continuare a viaggiare per confrontarmi con altre realtà e affrontare nuove sfide.
Fino ad ora pare che tu sia soddisfatto di ciò che hai fatto. Rimpiangi qualcosa nella tua vita?
Ad essere sincero di rimpianti ne ho pochi, in fondo dalla vita ho avuto tanto. Forse l'unica cosa è il fatto di non aver vissuto appieno la mia giovinezza, oppure il non essermi trasferito in qualche grande città, ma sono molto soddisfatto così.
Ed hai qualche brutto ricordo?
Il fatto di aver lasciato gli studi ha pesato per molto tempo sull'opinione della gente e questo non è certo piacevole per nessuno. Sicuramente poi le competizioni alle quali non ho ottenuto i risultati sperati sono stati i momenti che mi sono costati più lacrime.
Insomma pochi brutti ricordi e tanti belli, immagino. Ce n'è uno che ti emoziona di più?
Ovviamente la nascita dei miei figli. Ricordo con piacere anche la mia prima esibizione in pubblico a soli 17 anni, una sensazione che penso non scorderò mai, ma in fondo la vera gioia è quella che mi resta ogni giorno dopo aver reso contenti i miei Clienti perché, alla fin fine, sono queste le piccole soddisfazioni che ti stimolano a fare sempre meglio.
Nell'agosto del 1996 vinci il titolo di Campione del Mondo, cosa ha significato per te?
Arrivare a quel traguardo è stato il mio più grande sogno da ragazzo e coronarlo ha significato davvero molto per me, ricordo che quel giorno la commozione fu moltissima. In generale partecipare ad un campionato mondiale è un'esperienza molto costruttiva e motivante, che ti lascia un segno per tutta la vita.
Una vita ricca di impegni. In tutto questo, quanto ti è pesato il lavoro?
Poco, se non per nulla. Mi piace quello faccio e lo faccio volentieri, mi sento un artista nel momento in cui creo uno stile e, come detto prima, la soddisfazione dei Clienti mi ripaga di tutti i sacrifici.
Secondo te, parrucchieri si nasce o si diventa?
Sicuramente con delle doti ci si nasce ma è con la tecnica e con la pratica che si diventa un grande stilista e non un semplice parrucchiere. Ripeto ancora una volta che la passione e l'impegno in questo lavoro non devono mancare mai.
Che consiglio daresti ai giovani che vogliono intraprendere questa strada?
Sappiamo tutti che i tempi sono cambiati e soprattutto che anche i giovani sono cambiati. Sono sicuramente meno inclini al sacrificio e al lavoro manuale, in quest'era dove il tempo si passa alla scrivania dietro un computer. Questo mestiere è una scelta di vita che comporta anche dei sacrifici, ma è ricco di soddisfazioni. Consiglio comunque ai giovani di fare ciò che a loro piace e di mettercela tutta, mantenendosi umili per imparare dai migliori e allo stesso tempo audaci nel dimostrare le proprie capacità e mostrare le proprie idee. Questo permette di affrontare il futuro con senso di responsabilità e di ottenere risultati concreti.